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Domenica 17 aprile 2005 – Capri: Fortini Borbonici – Guardia – Monte Solaro – Passetiello.


Partecipanti: Nino e Sasà.

Poiché nella nottata c’è stato un bel temporale, ho spento la sveglia, ma alle 6:45 il cielo è limpido e terso, decidiamo comunque di partire con la nave veloce delle 7:45. Arrivati a Capri incontriamo un buon amico che addirittura ci trova un passaggio in autobus fino al Sentiero dei Fortini a poche centinaia di metri dalla Grotta Azzurra.

Il tragitto prende il nome da alcune fortificazioni costruite al tempo delle incursioni saracene, sono stati trasformati in “ridotte” per artiglieria a tiro corto dagli inglesi e dai francesi durante le guerre napoleoniche.

Nel 1998 la Comunità Europea ha stanziato i fondi per il restauro dei fortini e dei sentieri di collegamento.

particolare delle indicazioni maiolicate del sentiero dei fortini di capriIn pratica si costeggia il litorale roccioso ad Ovest, che va da Punta dell’ Arcera a Punta Carena, dov’è situato il Faro, il sentiero si aggroviglia alla costa con l’aiuto di gradini e passaggi facilitati attraverso tratti pianeggianti, ed è contornato da simpatiche targhe esplicative di terracotta smaltata, dove si possono apprendere notizie sulla flora e la fauna del luogo.

Siamo semplicemente entusiasti, sia per la tipologia del sito archeologico e del tipo di vegetazione, ma soprattutto perché, poco fa, ci ha telefonato Claudio dicendo che a Piano grandinava non poco e che il corso Italia si era colorato di bianco. E noi per fortuna siamo qui ad ammirare queste fantasticherie della natura al tiepido sole di aprile.

La novità presentatasi ai nostri occhi, oggi, è quella del paesaggio marino con colori che vanno dal grigio delle rocce e dei cespugli di barba di giove, all’azzurro intenso di un mare increspato dal vento di ponente.

Giunti al termine del percorso in vista del faro di punta Carena, ci accingiamo a risalire la scalinata che arriva su alla torre di Guardia, dove un fantastico panorama fa rivivere le parole di una poesia scritta da Rainer Maria Rilke, innamorato dell’isola: “Soffio antichissimo del mare / che spiri quasi soltanto per rocce primordiali / nient’altro che spazio / trascinando con te da lontano”.

Dalla torre della Guardia, il sentiero costeggia degli strapiombi e degli anfratti dove nidificano ancora specie rare come il gabbiano reale e il merlo petraiolo; passando per il belvedere della Migliera e il monte Cocuzzo, dove facciamo una sosta per il pranzo a base di panini, frutta, pastiera e limoncello.

Da qui, girandomi intorno per scattare foto, mi accorgo che una brutta e veloce perturbazione è diretta proprio verso di noi, così ci rimettiamo in cammino,  vista la breve distanza che risulta per arrivare sul monte Solaro e trovare un riparo al belvedere. Ma ancora una volta la fortuna è dalla nostra parte, perché il nero e tempestoso nuvolone passa a mare davanti a noi, diretto verso la penisola sorrentina.

Quindi con tranquillità cominciamo la discesa verso Capri, attraverso un sentiero che transita dall’antichissimo eremo di Cetrella, dominante su Marina Piccola, per poi intraprendere l’antica via di collegamento tra i due paesi dell’isola, comunemente chiamata il “passetiello”, forse per un passaggio stretto e impervio attraverso due spuntoni rocciosi. E dopo una discesa molto ripida ci ritroviamo a Capri, passando per alcune deliziose ville, fino a giungere alle spalle dell’ospedale.


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