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Domenica 25 aprile 2004    -   Massalubrense: i 23 casali

(Massa: vescovado – Quarazzano – Sirignano – Pipiano – Santuario della Lobra – San Liberatore – Annunziata – Castello – Santa Maria – Schiazzano – Monticchio – Calella – Canale – Sant’Agata – Ghezi – Pastena – Aragona – Acquara – Prasiano – Festola – Bagnulo – Mortora – Massa)


Il gruppetto era formato da: Agnese, Federica, Maurizio, Pina e Sasà veduta di massalubrense

 La giornata è fresca e il sole ogni tanto fa capolino dalle nubi rade. Appuntamento sotto casa con partenza alle ore 9:00 circa, tutti in macchina di Pina. Arrivati in piazza ci accorgiamo che il gruppo dei partecipanti alla passeggiata, organizzata dalla pro-loco di Massalubrense, è già partito (partenza prevista ore 9:30 – come da volantino), allora decidiamo di raggiungerli a San Liberatore. Difatti, parcheggiata la macchina, li vediamo salire dalla Marina della Lobra, e unitici a loro, cominciamo anche noi l’ascesa verso l’Annunziata, un sentiero che ci fa scorgere prospettive diverse dalle solite, guardando a sinistra, scorgiamo attraverso gli ulivi, la Marina della Lobra, con le scogliere frangiflutti, fino al capo di massa, mentre a destra abbiamo l’inconfondibile sagoma dell’isola di Capri.

Il sentiero porta proprio davanti alla villa Rossi, dalla quale Gioacchino Murat diresse l’assalto all’isola di Capri, occupata degli inglesi, passiamo sotto la torre Turbolo e giungiamo a Castello, risalendo la stretta scalinata dell’Annunziata.

Ci portiamo a Santa Maria, e da lì, dietro la chiesetta, la vecchia stradina che attraversa un rivo e raggiunge il borgo di Schiazzano, proprio nella piccola piazza. Continuando sulla strada principale ci immettiamo poi, in un vicolo stretto che dopo poco ci porta a Monticchio, qui troviamo un muretto comodo per fare una breve sosta, in quanto il comitato organizzatore per trovarsi con gli orari, ci sta facendo sudare le sette camicie. Quasi allo scoccare di mezzogiorno, e dopo esserci rifocillati con alcune merendine, frutta e varie bevande, ripartiamo e ci immettiamo in un altro vicoletto, stracolmo di vegetazione nella zona di Calella, dove attraverso alcuni appezzamenti semi-abbandonati, risale verso Canale, dal quale, non solo il nome fa notare la sua zona umida, e percorrendo poi un tratto boschivo, ci portiamo a Sant’Agata nella zona dei vecchi lavatoi, fino ad arrivare dietro la chiesa, dove il comitato organizzatore ci accoglie con dei pasti caldi.

Con €2,50, si possono prendere a scelta pasta e fagioli o pennette all’arrabbiata, e dopo un bel caffè con dolciumi vari.

Fino ad ora abbiamo percorso circa 8 Km, con un dislivello di 400 mt.

Dopo le 14:00, ci rimettiamo in marcia, Ghezi è subito dietro l’angolo, un’altra vecchia stradina che passa sotto la località Deserto, il cielo si fa grigio e comincia a far freschetto, c’è un venticello che ci fa raggrinzire un po’.

Raggiungiamo Pastena e poi, Aragona, affacciandoci di nuovo sul golfo di Napoli, e continuando a tracciare il percorso tra vecchie stradine e abitazioni con panorami eccezionali, che anche a noi della zona, fanno rimanere a bocca aperta.

Di lì a poco, siamo ad Acquara, anch’essa ricolma di uliveti che raggiungono il mare, come un manto lungo e soffice, che si piega solo al carezzare del vento. Alle spalle della chiesa il tragitto comincia la sua discesa verso il centro di Massalubrense, anche se mancano ancora pochi chilometri, passiamo per Prasiano e Festola, delle località molto antiche, l’architettura delle case coloniche non fanno fatica a farti immaginare la vita di un tempo.

Attraversiamo una zona con un vecchio rivo e delle felci [equiseto] con una strana forma simile a scopettini per la pulizia delle bottiglie, e in breve siamo a Massalubrense, salutiamo tutti e raggiungiamo le nostra auto.

Tutto il percorso è lungo circa 13 Km., con un dislivello in salita di 400 mt. e con una durata di oltre 8 ore (soste comprese); una giornata notevole, abbiamo scoperto cose nuove, mai visitate fino ad ora.


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