Domenica 2 gennaio 2005 – La via Sperlonga Partecipanti: Nino e Sasà. Prima di tutto auguriamo a tutti i visitatori un sereno anno nuovo, stracolmo di passeggiate. L’itinerario inaugurale di quest’anno ha come battistrada un breve tratto della famosa via Minerva, di cui si servivano i fedeli dell’epoca preromana della Piana di Stabia per raggiungere il tempio della dea della sapienza, sito sulla sommità della falesia rocciosa di punta campanella. Lasciata l’auto nei pressi della chiesa di S. Maria del Toro in Vico Equense, ci incamminiamo per una stradina stretta selciata in cubetti di lava, via dei Molini, per la presenza dei ruderi di antichi mulini che traevano energia dall’acqua canalizzata proveniente dalla sorgente Sperlonga. La stradina è in salita e conduce al cimitero di Bonea, nei pressi del convento di S. Francesco; in questo punto comincia lo sterrato e la vegetazione si apre a magnifiche vedute del golfo di Napoli. Superate alcune abitazioni rurali ristrutturate, scorgiamo un piccolo rudere sulla destra, un tempo era la gabella dove fino al ‘700 si pagavano i dazi sulle merci trasportate, essendo l’unica via per raggiungere la penisola. Dopo circa 20 minuti di cammino, (tranquillo e ovattato, come diciamo noi quando incontriamo sentieri facili facili, come in questo caso), il sentiero si stende sotto le falde del Faito in alto a destra, mentre in basso si può notare la gola del lido “Bikini”, e si giunge ad una sorgente di acqua che anticamente forniva il piccolo centro di Vico, e non solo, visto che qui sotto ci sono le terme dello Scrajo; poco più avanti c’è una grotta, da cui probabilmente deriva il nome di questo sentiero e subito dopo un bivio, caratterizzato da un albero di carrube (sciuscelle: giusto per non dimenticare il nome in dialetto) risale verso il Carosiello di Montaro. Il luogo è stupefacente, perché è a picco sulle vecchie cave e sulla statale SS.145, ma purtroppo finisce qui, perché appunto l’uso non tanto assennato di quest’ultime ha fatto si che alcune frane, distruggessero la vecchia via Minerva, che da qui conduceva verso Castellammare, nei pressi della chiesa della Madonna di Pozzano.
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